domenica 16 febbraio 2014

Satsang sui chakra - seconda parte-

da un satsang di Swami Satyananda Sarasvati
Yoga Mag 1980

Ci può dire qualcosa di più su sahasrara chakra?
Sahasrara è supremo; è il culmine della kundalini.La sede originale della kundalini è in Muladhara mentre la dimora di Shiva, del purusha o della coscienza più alta è in Sahasrara. Shiva e Shakti sono le due entità eterne. Sahasrara è la sede della coscienza più alta ed è pura coscienza. Non ha mobilità, attività, movimento, vibrazione: è assolutamente immobile. Shakti, d’altro canto, è dinamica, creativa, mobile e piena di vibrazioni. Quando la Shakti sale fino a Sahasrara e si unisce con Shiva, si fa esperienza di un grande risveglio e si realizza una nuova dimensione di coscienza.
C’è un modo di concentrarsi facilmente sui chakra per noi che abbiamo difficoltà nel localizzarli?
Si, ci sono delle chiavi maestre. Come potete individuare il punto esatto di muladhara chakra? Mettere uno spillo non è certo il modo! Potete concentrarvi sulla punta del naso o nasikagra mudra e così la vostra coscienza si fisserà nel punto esatto di muladhara. Questa è per esempio una chiave maestra (master key).
Come concentrarsi su ajna chakra? Non potete localizzarlo, potete solo immaginarlo. Per primo, concentratevi sul centro fra le sopracciglia e cercate di ridurre l’area della vostra concentrazione tutta su questo punto. Se avete difficoltà, mettete del balsamo al centro fra le sopracciglia, chiudete gli occhi e la pelle si contrarrà leggermente. Senza fare nessuno sforzo, sentirete la sensazione e svilupperete la consapevolezza su quel punto così tanto che vi apparirà come un piccolo sole radiante. Una volta che fate esperienza di questo, la vostra mente si ritrarrà e si fisserà sul punto più difficile da localizzare, ajna chakra.
Ci sono diversi metodi come questo che vi permettono di scoprire il punto esatto senza immaginare e senza fare nessuno sforzo.
Può suggerire una tecnica per concentrarsi su tutti i chakra?
Vi fornirò alcuni metodi. Potete sedervi tranquillamente e concentrarvi sia sui chakra che sui loro punti di connessione nella parte frontale del corpo. Con uno strumento musicale suonate la scala: sa re ga ma pa da ni sa oppure do re mi fa sol la si do.
Abbinate le note con i chakra  e quando salite o scendete la scala, spostate la vostra consapevolezza da chakra a chakra , da muladhara a sahasrara.
Un altro metodo prevede l’uso dei mantra. Ogni chakra ha un bija mantra: lam, vam, ram, yam, ham e aum, rispettivamente da muladhara ad ajna. Praticate japa, ripetendo il bija mantra mentre mantenete la coscienza nell’area corrispondente del chakra. Per esempio, mantenete la mente su muladhara e ripetete lam in continuazione. Poi concentratevi su swadhisthana e ripete per un po’ di tempo vam. Continuate a ripetere l’apposito mantra per ogni chakra.
Potete anche usare gli yantra e i mandala che riguardano ogni chakra oppure potete usare i tattwa o gli elementi dei chakra. Queste tecniche di concentrazione sugli elementi, fuoco, acqua, terra, aria ed etere, le trovate in ogni religione.
Ci sono pochi esempi ma ci sono molte tecniche diverse.
Esistono dei benefici nel concentrarsi su un chakra rispetto a concentrarsi su tutti?
Quando vi concentrate su un chakra, il risveglio relativo a quel chakra si azionerà. Ogni chakra è la sede di certe esperienze. Quando vi concentrate su manipura chakra, percepirete un grande risveglio dell’energia che lo interessa. Quando vi concentrate su anahata, avrete sentimenti di pace. Se vi concentrate su ajna, farete esperienza della luminosità e se vi concentrate su swadhisthana, farete esperienza di beatitudine che può ricordare alla beatitudine dell’orgasmo.
Queste sono alcune delle esperienze che potete avere concentrandovi sui diversi chakra. Quando la vostra concentrazione si sviluppa, le facoltà mentali relative sono ugualmente coinvolte. I chakra corrispondono alle percezioni extrasensoriali come la telepatia, la chiaroveggenza, la chiaroudienza, le premonizioni, ecc.
Se una persona ha fatto uso di droghe nel passato, questo lo esclude dal risveglio dei chakra?
No ma una volta abbandonate le droghe dovete purificare il corpo con l’hatha yoga e il pranayama. Il sistema nervoso, il cervello, il sangue, il sistema respiratorio, le ghiandole e l’intero corpo devono essere completamente liberi dalle tossine per far si che avvenga il risveglio.
Un’operazione alla spina dorsale influenza i chakra e le nadi nella regione dove si va ad operare?
Io conosco personalmente un giovane uomo che era malato di cancro alla spina dorsale. Lo incontrai al suo ritorno da Londra dove aveva subito un’operazione alla colonna. Aveva ancora il cancro, poi gli ho insegnato le asana, il pranayama, il prana vidya e alcune pratiche tantriche. Guarì e durante il corso del suo sadhana ebbe esperienze spirituali bellissime. In meditazione profonda vide Durga e percepiva delle sensazioni in muladhara quando si concentrava sulla punta del naso.

Ho anche osservato molta gente operata alla colonna vertebrale e ho constatato che il sistema nervoso autonomo, il simpatico e il parasimpatico continuano a funzionare in perfetto equilibrio. Da queste esperienze, sono arrivato alla conclusione che anche un’operazione importante non disturba le nadi e i chakra ma naturalmente su quella zona bisognerà lavorare ancora un po’ di più.


mercoledì 5 febbraio 2014

Satsang sui chakra


Da un Satsang di Swami Satyananda

Yoga Mag 1980

Qual è la relazione tra la concentrazione sui chakra e il risveglio della kundalini?
La concentrazione sui chakra è una parte del kundalini yoga anche se la sola concentrazione non è sufficiente per svegliare la shakti. Prima che la kundalini si svegli, sushumna nadi deve essere purificata e messa in attività.
Come diventiamo più consapevoli dei chakra?
La consapevolezza dei chakra dipende dall’evoluzione personale. Quando la coscienza è stata purificata con gli sforzi spirituali, anche la coscienza dei chakra ne trarrà vantaggio.
Nelle nostre varie incarnazioni, abbiamo sviluppato diversi chakra. Se, quando praticate la concentrazione sui chakra, sentite un chakra più di un altro, vuol dire che la vostra evoluzione deve iniziare da lì.
Ci può dare una breve descrizione di ogni chakra?
Muladhara chakra è la radice sottile o la cornice dell’esistenza umana. Mula significa “la radice”, adhara significa “supporto”. Nel corpo maschile questo chakra è situato fra l’ano e gli organi genitali mentre nel corpo femminile si trova nella cervice, dove la vagina si unisce all’utero.
Swadhisthana è situato alla base della colonna vertebrale, nel coccige. Swadhisthana vuol dire “la propria dimora”, ed è da dove  genera il modo di esprimersi di molte persone.
 Manipura chakra si trova nella colonna vertebrale sotto l’ombelico. La parola “mani” significa “gioiello”, “pura” significa “città” di conseguenza manipura è conosciuto come la città dei gioielli. E’ il centro dove viene immagazzinata l’energia vitale del corpo.
 Salendo, troviamo Anahata, dietro la zona del cuore. Anahata significa “non percosso, non rotto” ed è infatti il centro del suono non percosso.
Vishuddhi chakra è considerato il centro della purificazione in quanto purifica ed armonizza tutti gli opposti e tutti i veleni. In Vishuddhi, il veleno e il nettare sono separati e raffinati. Si trova nella colonna vertebrale dietro la regione della gola.
Ajna chakra è il centro di comando dove riceviamo istruzioni dal guru interno od esterno. La parola “ajna” significa “comando”. Questo chakra si trova dietro il centro delle sopracciglia in cima alla spina dorsale.
 Il Bindu è il punto esatto dove i bramini hindu mantengono un ciuffetto di capelli. La parola “bindu” deriva dalla radice sanscrita “bind” che significa “dividere”, “separare”. E’ il punto dove l’uno si divide in molti. Il bindu è il punto craniale che alimenta l’intero sistema ottico.
 Sahasrara è il loto dai mille petali. La sua natura è infinita. La correlazione fisica di questo centro è la ghiandola pituitaria che controlla ogni altra ghiandola e ogni altro sistema del corpo.
Questi sono i cosiddetti chakra maggiori e ognuno di loro ha un punto di risveglio che si trova sulla parte frontale del corpo. Per muladhara è il chakra stesso; per swadhisthana è l’osso pubico; per manipura, l’ombelico; per anahata, il cuore; per vishuddhi, la gola; per ajna, il centro fra le sopracciglia. Il bindu ha una linea diretta che porta a sahasrara.
E’ anche molto interessante notare che ajna chakra è il simbolo degli hindu, il bindu è il simbolo dei musulmani, anahata il simbolo dei cristiani e manipura quello dei buddisti.
Ci sono altri chakra nel corpo umano?
Sotto muladhara ci sono altri chakra che appartengono al regno animale e sono strettamente legati al mondo dei sensi e non alla consapevolezza mentale. Quando la vostra consapevolezza si stava muovendo attraverso questi chakra, la vostra mente era associata solo con la coscienza sensuale. La coscienza individuale era completamente assente, senza ego; Questi centri bassi non sono più in funzione perché li avete trascesi e per voi non hanno nessun significato.
Sostanzialmente ci sono 7 chakra alti e 7 chakra bassi che rappresentano i 14 piani di coscienza.
Perché il loto di ogni chakra ha colori diversi?
Come i fiori che troviamo in natura hanno colori diversi a seconda della specie e della zona in cui crescono, così succede che i chakra nell’essere umano sono come i fiori e rappresentano i vari aspetti dello sviluppo o evoluzione. Simboleggiano l’essere interiore, la gloria interiore. Uno può considerare se stesso come una composizione di fiori multicolore